Titolo:  I ricordi non fanno rumore: La perfezione della memoria Vol.1

Autore: Carmen Laterza

Casa editrice: Libroza

Genere: Romanzo Storico

Anno di pubblicazione: 2020

Pagine: 290

 

TRAMA

 

Bianca è una bambina allegra e vivace e vive con sua madre Giovanna in casa dei signori Colombo. La sua vita è fatta di cose semplici ma lo scoppio della Seconda Guerra mondiale travolge gli equilibri familiari e Bianca è costretta a lasciare Milano per andare in campagna dalla zia, dove pensa di poter cominciare una nuova vita.

Bianca scopre ben presto che la guerra è ovunque intorno a lei, fuori e ancora di più dentro casa, e l’unica possibilità di sopravvivere è rendersi autonoma, imparare a contare solo su sé stessa. Ma per riuscirci deve mettere in discussione le proprie convinzioni sui rapporti familiari, sulle regole sociali e sulla verità dei propri ricordi.

Perché i ricordi sembrano cimeli di un passato lontano ma quando riemergono, di fronte agli snodi cruciali della vita, si rivelano per quello che sono: compagni silenziosi e discreti del nostro cammino che determinano la rotta delle nostre scelte. E come una bussola interiore ci guidano così: senza fare rumore.

Sullo sfondo di un’Italia divisa tra due guerre, quella ufficiale degli eserciti e quella clandestina dei partigiani, Carmen Laterza mette in scena una straordinaria parabola di formazione e resilienza in cui, ancora una volta, il messaggio di rinascita e speranza è affidato a figure femminili profonde e indimenticabili.

 

RECENSIONE

Cari lettori e lettrici, quest’oggi vi presento un romanzo storico davvero eccezionale. Sono stata molto contenta di intraprendere questa collaborazione con Carmen Laterza, che colgo l’occasione di ringraziare, perché mi ha permesso di leggere una storia molto coinvolgente e commovente.

Sono sempre stata del parere che scrivere un romanzo è un lavoro molto complesso e se questo romanzo è per giunta storico, secondo me lo è ancora di più, perché bisogna stare attenti a molto fattori, sia storici che di prosa, ma l’autrice è riuscita nel suo intento. Con “La perfezione della memoria” primo volume della saga “I ricordi non fanno rumore” è riuscita non solo a farmi vivere in un’altra epoca, ma a rappresentare nel migliore dei modi tutto ciò che le persone di quell’epoca hanno vissuto.

Il tema portante è sicuramente la seconda guerra mondiale, ma l’autrice non si limita soltanto a questo. Nel racconto abbiamo la possibilità di capire come le persone hanno reagito alla guerra, ma allo stesso tempo come queste abbiano dovuto conciliare la guerra e i problemi familiari o di vita quotidiana. Ma la cosa che lascia più di stucco è che a questi problemi, la maggior parte delle volte, veniva data maggiore importanza che alla guerra. Questo fa capire come la società dell’epoca fosse rigida sotto alcuni aspetti e che difronte alla paura purtroppo non si può venir meno ai pregiudizi.

Ho trovato questo romanzo molto diverso dagli altri. Non è il solito romanzo storico in cui si parla della seconda guerra mondiale e dei campi di concentramento. Questo è diverso perché probabilmente è narrato da un punto di vista più lontano a quella realtà e forse più personale.

Mi spiego meglio, generalmente i romanzi di questo tipo narrano vicende avvenute o all’interno dei campi di concentramento, o in guerra, o comunque in maniera diretta… questo romanzo invece vive, sì, la guerra, ma in maniera più passiva. Non assistiamo alla vita all’interno dei campi di concentramento e alla deportazione sui treni, qui assistiamo ai bombardamenti, alla fame, alle chiamate dei giovani in guerra, alla paura, allo scappare da una città all’altra con la speranza di trovare un po’ di pace, alle missive tra madre e figlia per avere notizie positive. Una realtà forse più distante dal campo di battaglia ma vicina alla paura e alla sofferenza che ogni persona ha dovuto affrontare a causa di chi aveva bisogno di manifestare la sua forza, il suo potere e la sua supremazia.

Un libro questo che fa la differenza.

“Bianca non smetteva di guardare affascinata le persone intorno a loro: chiassose, mute, spaventate, rassegnate, tristi, in collera. Uno non assomigliava all’altro, ma tutti avevano negli occhi lo stesso vivido stupore di chi da un giorno all’altro non riconosce più la propria vita.”

All’interno di questo racconto i personaggi sono ben caratterizzati, protagonista indiscussa Bianca, ma questo non significa che gli altri vengono oscurati, l’autrice anche in questo è stata fenomenale, ogni personaggio è ben caratterizzato, ognuno di loro affronta la situazione in maniera individuale e ognuno ha un proprio sviluppo.

La piccola Bianca, insieme anche alla zia e alla madre sono i personaggi che mi sono piaciuti di più, sono curiosa di vedere cosa succederà a Bianca, se sua zia riuscirà a vincere la sua battaglia personale e soprattutto ho bisogno di sapere cosa è successo a Giovanna, la madre di Bianca.

Un punto di forza di questo libro, che me lo ha fatto amare alla follia, sono le descrizioni. Capita spesso che se non si sa come inserirle, queste possano distruggere un libro, invece l’autrice è riuscita a calibrare il tutto alla perfezione, attraverso delle descrizioni che io definirei evocative e poetiche. Attraverso queste è possibile immergersi ancora di più nel racconto e vivere insieme a Bianca il terrore della perdita e della guerra.

La scrittura è molto semplice, lineare. Il racconto è perfetto, non risulta mai pesante, lento o ridondante. Uno stile di composizione davvero molto bello nella sua semplicità.

Per quanto riguarda il finale, ovviamente è aperto perché la storia continua, quindi non vedo l’ora di sapere cosa accadrà. Attendo con ansia il seguito.

Bene, al mio solito, mi dilungo troppo…però quando lo faccio significa che il libro mi è piaciuto, quindi è un buon segno. Ringrazio ancora Carmen Laterza per questa fantastica collaborazione e per avermi dato l’opportunità di scoprire questo bellissimo libro, che ovviamente, straconsiglio non solo a chi piace il genere ma a tutti perché è uno di quei libri che un lettore non può lasciarsi sfuggire.

Il mio sproloquio termina qui, e come sempre vi auguro un BUONA LETTURA!

Voto:

5/5

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