Titolo: Come una fenice

Autore: Chiara Cabini Benedetti

Casa editrice: Queen Edizioni

Genere: Distopico

Anno di pubblicazione: 2019

Pagine: 399

TRAMA

Un’anima che non prova amore è imprigionata in un limbo, costretta a vagare sulla Terra senza meta, senza felicità. Ma un’anima innamorata è destinata a vivere per sempre. Un mondo distrutto dalla guerra. Una città fondata sulle menzogne. Un segreto troppo oscuro, ormai dimenticato. Un’unica via di salvezza, che potrebbe esigere un prezzo troppo alto da pagare. La scelta spetta ad Alex: scappare dal dolore che quel segreto le infligge, o affrontare le sue paure e rischiare la vita? Dicono che l’amore spesso porti al dolore. Lei sarà pronta a soffrire?

RECENSIONE

Sono molto contenta di parlarvi oggi del primo libro di una serie, in occasione del Rediscovery Party. Quindi ringrazio la Queen Edizioni per questa opportunità.

“Come una Fenice” narra la storia di Alex, una ragazza 17enne che abita all’interno della città di Hopeland.

In questa città ci sono delle regole molto rigide da rispettare. Il primo cittadino, il sindaco Kalàzar, per proteggere i cittadini prescelti da tutte le radiazioni e dai demoni che la grande guerra aveva lasciato, costruisce quindi questa città e stabilisce delle regole molto ferree: orari da rispettare, uniformi da indossare e il coprifuoco. Una situazione, che i prescelti accettano senza farsi troppe domande, proprio perché ritengono che Kalazar sia il loro salvatore e che li possa proteggere.

Alex fa parte dei Prescelti, è una ragazza molto ribelle, si fa determinate domande su che cos’è Hopeland, sul perché di queste regole molto rigide. Anche se Kalazar lo ha negato, ritiene comunque che ci sia qualcosa oltre le mura della sua città e ogni tanto sgattaiola fuori dalle mura per andare a osservare il tramonto o l’alba da un vagone di un treno abbandonato.

Alex è un personaggio molto bello: è una ragazza che non si omologa, molto curiosa che vive con la madre. Il padre è stato ucciso, si dice da un demone. Poi, la morte della madre porterà Alex a dover scappare da Hopeland e inizia da lì la sua avventura.

Il personaggio maschile è Nicholas un ragazzo molto misterioso e affascinante, tutto muscoli ma con cervello. Ho adorato il suo modo di proteggere Alex e di farla sentire al sicuro.  

Tornando ad Alex, è una ragazza con un grande potenziale e riuscirà a scoprire altre sue caratteristiche nelle sue avventure, dovrà fare delle scelte riguardanti la propria vita, scelte tra il bene personale e il bene comune.

“Preferisci un bene personale oppure riusciresti comunque a sacrificare te stessa per il bene di tutta la comunità di tutti i tuoi amici?”

Ecco questa è una domanda che ricorre in tutto il libro, che porterà alla scelta estrema e che porterà Alex veramente a sacrificare tutta sé stessa.

Se fossimo stati nella stessa situazione di Alex, saremmo stati pronti a sacrificare tutto ciò che eravamo, addirittura morire, per il bene degli altri?

ecco questa è una domanda a cui io non so rispondere.

Questo libro mi ha lasciato tanti punti su cui riflettere: siamo capaci di pensare controcorrente?

E poi c’è il bellissimo rapporto che Alex ha con Nicholas, un rapporto in cui non c’è una parte dominante, un rapporto di rispetto di fiducia e in cui veramente c’è un una simbiosi, un lasciarsi andare nelle braccia dell’altro e sentirsi al sicuro.

Uno stile di scrittura scorrevole e poetico, molto introspettivo; l’autrice stessa si definisce molto prolissa ma in realtà io ho trovato ogni singola parola necessaria e indispensabile. Il libro è affrontato dal punto di vista di Alex quindi conosciamo veramente tutti i suoi pensieri, tutti i suoi dubbi, tutti i suoi incubi, tutto il suo dolore e ogni parola ci fa entrare di più nel mondo di Alex, una ragazza che non solo fa vedere il suo punto di forza ma anche le sue debolezze.

Sicuramente è un’eroina che mostra anche la sua parte più fragile, la sua parte più dubbiosa, più indecisa, più insicura, un’eroina che non per forza deve mostrare sempre segni di coraggio ma un’eroina che continua a camminare verso la sua morte, mentre dentro è sopraffatta da un mare di dubbi e paure.

“Il coraggio non è la mancanza di paura ma la consapevolezza che ci sia qualcosa di più importante della paura stessa”: questa frase è per me emblematica di tutta questa situazione. Alex mostra paura, mostra veramente terrore per quello che gli potrà capitare, ma ha la consapevolezza che c’è qualcosa di più importante della sua paura, sa che il suo coraggio è molto più importante, perché servirà a proteggere delle persone.  

Alex: un’eroina coraggiosa e fragile, pronta a bruciare per poi rinascere, come una Fenice.

Voto:

5/5

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