Titolo: Phobia

Autore: Wulf Dorn

Casa Editrice: Corbaccio

Genere: Thriller

Anno di pubblicazione: 2014

Pagine: 324

TRAMA

Londra, una fredda notte di dicembre nell’elegante quartiere di Forest Hill. Sarah sta dormendo quando sente rientrare il marito, che sarebbe dovuto restare via per lavoro ancora qualche giorno. Ma l’uomo che trova in cucina intento a prepararsi un panino non è Stephen. Eppure indossa gli abiti di Stephen, ha la sua valigia, ed è arrivato fin lì con l’auto di Stephen, parcheggiata come al solito davanti alla casa. Sostiene di essere Stephen, e conosce particolari della loro vita che solo lui può conoscere. Elemento ancora più agghiacciante, l’uomo ha il volto deturpato da orribili cicatrici.

Per Sarah e per Harvey, il figlio di sei anni, incomincia un incubo atroce, anche perché lo sconosciuto scompare così come era apparso e nessuno crede alla sua esistenza. Anche la polizia è convinta che Sarah sia vittima di un forte esaurimento nervoso e che non voglia accettare che il marito sia andato via di casa volontariamente e che presto tornerà. Sola e disperata, Sarah si rivolge all’unica persona che, forse, può aiutarla, il suo amico d’infanzia Mark Behrendt, psichiatra che conosce gli abissi dell’animo umano. Insieme Mark e Sarah iniziano a indagare, mentre il misterioso sconosciuto è sempre un passo avanti a loro e sembra divertirsi a tormentarli, a lasciare piccoli segnali e scomparire. Chi è l’uomo sfigurato? Che cosa vuole da Sarah?

RECENSIONE

Cari lettori,

oggi voglio parlarvi di Phobia, del famosissimo autore Wulf Don.

Leggo questo libro in occasione della #persefralerighechallenge. Per il mese di giugno era prevista la lettura di un libro dell’autore preferito. Ecco allora la scelta di Phobia. Wulf Dorn è uno dei miei autori preferiti. E dopo la lettura de La Psichiatra, ero molto curiosa di leggere questo libro, in cui ci sono anche riferimenti al primo libro.

Phobia narra la storia di Sarah Bridgewater, che una sera trova in cucina un uomo che ha la valigia di suo marito, i suoi vestiti, dice di essere Stephen, ma Sarah capisce che non è lui. Quando l’uomo scompare improvvisamente senza lasciare traccia, per Sarah e suo figlio Harley inizia l’incubo. Sarah, che non viene creduta dalla polizia, chiede aiuto a Mark Behrendt, psichiatra e amico d’infanzia. Insieme dovranno scoprire chi è quest’uomo, e cercare di salvare Stephen.

Sarah è un personaggio molto interessante: figlia di madre depressa e padre psicopatico, era riuscita, fino ad un certo punto, a realizzare tutti i suoi sogni, laureata, un matrimonio felice e un figlio. Ma poi è subentrata questa paura, paura di fallire, di non riuscire a proteggere suo figlio, di non riuscire ad affrontare le situazioni da sola.

Un altro personaggio enigmatico è il “cattivo”. Piano piano cerchiamo di mettere insieme i diversi pezzi del puzzle, in modo da capire chi è, ma soprattutto che cosa vuole e quale legame ha con Sarah.

Ritroviamo poi il personaggio di Mark Behrendt, già presente ne La psichiatra. Adesso Mark smesso di esercitare perché, sei mesi prima, è stato spettatore di una cosa molto traumatica, cioè l’incidente che ha coinvolto la sua compagna Tania.

E sembra proprio che l’incidente sia diretto a lui, collegato quindi alla sua professione da psichiatra.

 Mark, dopo quell’incidente, non riesce più a vivere. È in uno stato profondo di depressione e si porta dietro un senso di colpa assurdo, proprio perché non è riuscito a salvare la sua compagna. Questo senso di colpa si è trasformato poi in paura, paura delle conseguenze che le sue azioni hanno sul comportamento degli altri.

Una delle frasi che comunque ritorna è “La paura ha sempre una casa”!

Il libro dà spazio alle paure nascoste di ciascuno di noi, soprattutto incita a dare voce a queste paure, non nasconderle, ma affrontarle, finchè siamo in tempo.

E infatti, un altro tema su cui il libro si concentra è la malattia terminale.   Questi malati non hanno un’altra chance, non hanno più tempo per cambiare la propria vita. Da qui, però, nasce un messaggio in un certo senso di speranza, vivere la vita fino in fondo, cogliere tutte le opportunità che la vita vuole darci, senza nascondere la testa sotto la sabbia, o farci sopraffare dalle paure e dalle ansie.

Quindi da una parte, è molto angosciante che una persona possa essere così informata di tutti i tuoi spostamenti, di tutte le attività, di tutto ciò che ti piace, tutto ciò che fai, va a violare la privacy della tua famiglia e della tua casa,

Ma dall’altra, il messaggio arriva forte e chiaro: non lasciarti sopraffare dalla paura!

Wolf Dorn mi piace proprio perché riesce ad entrare nell’animo umano così bene da farti scoprire veramente tutte le sfaccettature della personalità. Ho adorato la caratterizzazione dei personaggi, principalmente del “cattivo”. Viene delineato bene dall’inizio alla fine, fino alla scoperta della sua identità e del movente, nel finale della storia. Una storia che è semplice, non molto intricata e complessa, ma molto profonda dal punto di vista emotivo.

Quindi grandi complimenti a Wolf Dorn per questo libro. Un libro che consiglio di leggere dopo La Psichiatra. Credo che il cerchio si chiuda con L’ossessione, di cui vi parlerò presto 😉

Buona lettura 😊

Voto:

4/5

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