Titolo: Del primo amore

Autore: Manuel Sgarella

Casa editrice: Ode Edizioni

Genere: Romance storico

Anno di pubblicazione: 2021

Pagine: 380

 

TRAMA

 

L’amore fra Giuditta e Vincenzo è un sentimento puro che resiste negli anni duri delle lotte per la conquista della libertà. In un’Europa post napoleonica, i due protagonisti vivono le medesime passioni di spirito che accenderanno il Romanticismo. È in questo sfondo storico che emerge, intensa e contrastata, la storia fra la cantante Giuditta Pasta e il compositore Vincenzo Bellini. Un amore intenso, ingabbiato, impossibile.

 

RECENSIONE

 

Del primo amore è un romanzo storico ambientato nel 1800, nel periodo post-napoleonico, è un romanzo che parla della storia di due grandi artisti che hanno saputo rivoluzionare quel periodo attraverso la loro arte: il bel canto e la composizione. Chi di voi legge costantemente le nostre recensioni sa che recentemente mi era capitato di leggere un altro romanzo storico che metteva in risalto il canto e la composizione, pensavo mi sarebbe piaciuto e invece così non è stato… con questo romanzo infatti partivo un po’ scoraggiata, ma quello che mi ha convinto a leggerlo è stata proprio l’ambientazione, raramente capita di vedere romanzi con un’ambientazione così lontana, un periodo storico che fra le altre cose mi piace tantissimo e che mi ha fatto ulteriormente amare il romanzo.

Del primo amore narra la magnifica storia di Giuditta Negri, una giovanissima cantante, contralto e soprano, dotata di un talento a dir poco straordinario, mai visto prima.

All’età di soli diciassette anni è già ammirata e apprezzata da tutti, si esibisce già in un teatro di Milano e ad accompagnarla sempre vi è lo zio, l’unico che pare capire il suo talento e la incoraggia a seguire i suoi sogni. Ed è proprio quella sera che Giuditta incontra un impresario teatrale molto avvenente, il signor Barbaja, un incontro che cambierà la sua vita per sempre.

Purtroppo non sempre tutto va come ci saremmo immaginati, Barbaja non è l’unico interessato a Giuditta, l’avvocato Giuseppe Pasta, ha sempre desiderato di entrar a far parte del mondo del bel canto, ma non ha le abilità per poterlo fare e per questo decide così su due piedi di chiedere la mano della bella Giuditta, per avere qualche speranza di far successo. All’epoca per la famiglia di Giuditta non era una bel periodo, il padre aveva perso davvero tanto e per questo motivo Giuditta  è costretta a sposare quell’uomo che non ama e non amerà mai.  

Non le resta quindi che accettare ciò che i genitori hanno scelto per lei, sposare quell’uomo il cui fine è solo ottenere successo, diventare qualcuno nel mondo del bel canto nulla di più. Dopo il matrimonio Giuditta cerca di stare il più lontano possibile dal marito, accettando incarichi in tutta Europa e quindi viaggiando moltissimo, nemmeno la nascita della sua bambina Clelia, la porteranno a cambiare idea.

Qualcosa di inaspettato e di positivo avviene però nella vita di Giuditta: un ulteriore incontro con un giovane, all’epoca agli inizi della propria carriera, un incontro con Vincenzo Bellini. Quell’incontro scatenerà qualcosa in Giuditta, qualcosa che nemmeno lei si sarebbe aspettata e che difficilmente riuscirà ad accettare.

Solo due cose ormai tengono in vita la donna: la passione per il teatro, il bel canto, la libertà che prova nell’esibirsi, ne rappresentare le proprie emozioni attraverso i personaggi che deve interpretare e le ormai numerose lettere che il Bellini le invia costantemente alle quali lei per paura dei propri sentimenti però non intende rispondere.

 

«Vivi sul palco quello che non puoi vivere nella vita. Quando canti prendi decisioni, affronti di petto delle scelte di cui poi ti assumi le responsabilità. Gestisci una situazione con coscienza e fermezza. Nella tua vita, qui, ora, sei indecisa, debole, remissiva, non ti lasci trascinare dalle emozioni, dall’amore. Non lo rifiuti, l’amore, perché non lo cerchi. Non lo accetti perché quello che hai credi possa trasformarsi. Ma non è così, almeno non sempre. Invece sul palco sai che l’amore non si costruisce, ma nasce e cresce perché alimentato da due persone».

Il tema portante di questo romanzo non è la musica o il teatro in sé, bensì le emozioni, riuscire ad esprimere i propri sentimenti senza avere paura, la libertà, ma soprattutto l’amore in tutte le sue sfumature e con tutto ciò che comporta: il dolore per la sua assenza, la frustrazione per la sua ricerca, i vari tradimenti, l’abbandono, la felicità, il coraggio di lottare per questo amore.

Un amore questo, che viene rappresentato al meglio della sua essenza da Vincenzo e Giuditta, un amore che nasce da un fugace incontro, dal dono di una gerbera rossa, dal semplice incrocio di sguardi. In quell’esatto momento Bellini capisce di essere perdutamente innamorato di quella dea, e Giuditta seppur lo negherà, sa anche lei che quel semplice ragazzo è riuscito a penetrare nel suo cuore e nel suo animo in così poco tempo a dispetto di coloro che la conoscono da una vita.

Bellini inizia così a mandare lettere, una corrispondenza che durerà anni, in cui esprime il suo amore per Giuditta, la quale dal canto suo non risponderà, pensando di non meritarsi quell’amore, quella felicità, perché lei non è più la Giuditta di un tempo, è cambiata, è diventata una persona che non riconosce più, che ha commesso degli errori che l’hanno portata a tradire degli amici e per questo non può essere felice, non può essere libera.

Vincenzo però non demorde, vuole esprimere i suoi sentimenti e lo fa, crede nel suo amore e nella sua amata e nessuno riesce a fargli cambiare idea.

 

«I sentimenti vanno sottolineati, portati a essere il fondamento dell’opera. Dobbiamo smettere di trattenere quello che abbiamo nel cuore, dobbiamo urlarlo al mondo, con tutti mezzi possibili.»

Cari lettori, questo è assolutamente un romanzo che merita, mi complimento con l’autore per la scrittura fluida ed elegante e la capacità di farti immergere totalmente nel 1800 e vivere insieme a Giuditta e Vincenzo il loro amore, ma allo stesso tempo conquistare la libertà tanto desiderata.

Ho trovato bellissimo il modo in cui il romanzo è stato suddiviso, e i consigli dati ad ogni inizio parte, come i brani da ascoltare, la visione di opere d’arte etc. semplicemente bellissimo e io da lettrice, curiosa e amante della musica, dell’arte, del teatro non ho potuto far altro che apprezzare. Una parte che mi ha fatto letteralmente sognare è stato lo spazio temporale dedicato a tutte le missive mandate negli anni, è stato un momento che ho adorato, e l’autore dimostra qui la sua bravura nel non lasciare nulla al caso e dimostra il suo essere geniale.

Per quanto riguarda i personaggi, sono ben caratterizzati e ben descritti, affini all’epoca, non vengono per nulla esaltati o idealizzati, tutt’altro, ci vengono presentati nella maniera più umana e reale possibile. Abbiamo dei personaggi che vivono la loro vita, che hanno a che fare con degli inganni, dei tradimenti, commettono degli errori, hanno paura, amano, si sacrificano e sono proprio queste caratteristiche che ce li fanno amare, apprezzare e ci fanno immedesimare in loro. A mio parere, il personaggio che si evolve maggiormente è proprio quello di Giuditta, ha un’evoluzione graduale, non cade nel ridicolo ma rimane coerente a ciò che è, e solo dopo aver capito cosa realmente vuole nella vita riesce a compiere il passo decisivo… anche se forse potrebbe essere troppo tardi.

Un personaggio che invece ho un po’ rivalutato, forse, è lo zio Filippo… essendo stato lui ad incalzare Giuditta a vivere i propri sogni, credevo lo avrebbe fatto fino alla fine.. ma come poi si vedrà ci sarà un sostanziale cambiamento. Infine, fondamentale sarà proprio Clelia, la figlia di Giuditta che darà alla madre e anche a noi un insegnamento fondamentale.

Probabilmente mi sono dilungata troppo, come mio solito, ma non potevo farne a meno, quando un romanzo merita delle attenzioni e dei commenti è giusto darglieli. Questo è un romanzo che ho letto davvero con molto piacere, l’ho trovato molto bello, interessante e coinvolgente, merita sicuramente di essere letto e sono contenta mi sia stata data questa opportunità. Mi complimento ancora una volta con lo scrittore, perché ha fatto davvero un capolavoro.

A questo punto che dirvi cari lettori, spero che come me apprezziate questo romanzo e come sempre vi auguro una buona lettura!

Voto:

4/5

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