Titolo: Radio Ethiopia

Autore: Alessandro Andrei

Casa editrice: Les Flaneurs edizioni

Genere: Narrativa contemporanea

Anno di pubblicazione: 2021

Pagine: 386

 

TRAMA

 

Andrea ha quasi quarant’anni, un lavoro che gli dà troppe responsabilità, troppa agiatezza e nessun affetto duraturo. Da tempo ormai sente che la sua vita, imbrigliata tra riunioni, scadenze e conti che non tornano, é destinata a ripetersi all’infinito. Non sa però che tutto questo sta per cambiare.

Dopo aver aver concluso in modo fortunato l’affare che permetterà alla propria azienda di allontanare lo spettro del fallimento, Andrea si accorge di aver ricevuto un inquietante messaggio da parte di Marcello, l’amico fraterno trasferitosi con la famiglia ad Addis Abeba.

La sua, apparente, scomparsa é la scintilla che lo spinge a volare in Etiopia. Gli scenari africani divengono rappresentazione del percorso di scoperta interiore del protagonista. La vita agiata, la modernità di certi quartieri e la miseria di altri, la natura cruda, la profonda, la profonda spiritualità, la spregiudicata corruzione e l’ingiustificata violenza sono solo alcune tra le tante contraddizioni in cui Andrea dovrà imbattersi negli otto giorni in cui si protrae la duplice ricerca dell’amico e di se stesso.

A scandire il tempo presente e dei ricordi le note rock trasmesse dall’immancabile compagna di viaggio, Radio Ethiopia.

 

RECENSIONE

 

Bentornati cari lettori, il romanzo di cui vi parlo oggi è una collaborazione e a tal proposito ringrazio Alessandro Andrei per avermi dato la possibilità di leggere questa emozionante storia donandomi il libro cartaceo.

Ho trovato questa narrazione molto interessante ed originale, non capita a tutti di mollare tutto e tutti per andare ad Adis Abeba per aiutare un proprio amico. Il protagonista in assoluto del libro di oggi è Andrea Barezzi, il quale è subentrato al padre nella conduzione dell’azienda di famiglia. Per portare avanti quindi la sua azienda o meglio dei genitori, rinuncia a tutti i suoi progetti, col senno di poi capirà che il motivo reale era semplicemente la sua costante insicurezza. Anche la sua situazione amorosa non è delle migliori; vive una relazione tormentata con Virginia e quando la loro storia sembra essere ormai giunta al termine Andrea si ritroverà a capire cosa ha perso, ricorderà molti momenti passati insieme a lei capendo quanto lei era importante nella sua vita.

Il romanzo si focalizza sul viaggio fisico e interiore di Andrea, attraversando così tutta l’Ethiopia un paese ricco di emozioni e colori, tutto per trovare un suo caro amico, Marcello. È proprio “grazie” alla sua scomparsa che Andrea riuscirà invece a fare quel passo in avanti che fino ad ora gli aveva impedito di migliorarsi e di portare al livello successivo la propria  vita.

Avevo smesso di rispondere al telefono, di parlare di cose che non mi interessavano, avevo imparato ad amare il silenzio perché vi ero portato. Lo avevo accettato e non riuscivo più a farne a meno. Era la mia difesa, l’unica che mi avrebbe permesso di non rimanere mai più deluso da nessun altro.

 

All’interno di questo meraviglioso viaggio Andrea incontra Kamal, a mio parere il personaggio più bello e che permette ad Andrea di compiere l’evoluzione più bella. Kamal è un uomo come pochi, soprattutto si mostrerà una guida preziosa non solo per la ricerca di Marcello, ma in particolar modo sarà di fondamentale importanza nella crescita personale di Andrea, per la comprensione di sé stesso.

Il punto di vista è quello di Andrea, quindi si tratta di una narrazione in prima persona, abbastanza introspettiva e descrittiva, elemento che secondo me non è andato molto a favore del libro. Per quanto io ami le descrizioni perché mi piace immergermi nei luoghi etc. questa volta le troppe descrizioni le ho trovate spesso ridondanti e franavano un po’ la lettura, un vero peccato perché è sicuramente un libro singolare. Inoltre l’autore riesce a far coesistere più tipologie di romanzo, passando dal romanzo d’avventura alla suspense, al mistero, all’introspezione. Ci sono più tematiche e più generi disparati e nonostante siano completamente diversi tra loro, l’autore riesce a farli coesistere in maniera del tutto eccezionale. 

Ho trovato questo romanzo interessante e coinvolgente. Attraverso le descrizioni del paesaggio e della cultura l’autore riesce ad ipnotizzare e ammaliare il lettore facendolo entrare in contatto con una realtà a lui sconosciuta. Ho trovato la trama ben sviluppata, i personaggi singolari, ognuno di loro caratterizzato nei minimi dettagli, dal protagonista alla comparsa. E infine ho trovato in questo romanzo un mix di emozioni che mi hanno permesso di compiere un’esperienza emotiva a dir poco surreale.

Qualcosa aveva iniziato a sgretolarsi nel suo modo di pensare, di ragionare, di ragionare, di sentire. Come fosse una diga percepivo la mia mente cedere lentamente, sotto il peso dell’insoddisfazione, dei dubbi e delle domande che inevitabilmente forzavano per indagare nella parte più intima di me, quella che avevo nascosto, seppellito; che credevo ormai estinta.

Contentissima di aver accettato questa collaborazione, ringrazio ancora l’autore e non posso quindi che consigliarlo. Radio Ethiopia è sicuramente un libro impegnativo ed intenso ma allo stesso tempo è una di quelle letture che fa bene all’anima. Assolutamente consigliato!

E quindi cari lettori, come consuetudine siamo giunti al termine, spero di non essermi dilungata troppo e di non avervi annoiato, come sempre vi auguro una Buona lettura.

Voto:

4.5/5

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