Titolo: Perfect day

Autore: Romy Hausmann

Casa Editrice: Giunti Editore

Genere: Thriller

Anno di pubblicazione: 2022

Pagine: 384

TRAMA

L’ultimo thriller di Romy Hausmann vi trascinerà nel mondo tormentato delle emozioni umane, un’esperienza terribile e bellissima allo stesso tempo.

Dieci bambine scomparse nei dintorni di Berlino. Dieci piccoli corpi ritrovati nei boschi, in vecchie rimesse, in cantieri abbandonati. E un’unica traccia: una serie di fiocchi rossi appesi ai rami degli alberi, che guidano fino al luogo in cui giacciono le vittime. Sono passati quattordici lunghi anni dal primo omicidio e finalmente la polizia stringe il cerchio intorno al presunto colpevole: il filosofo di fama mondiale Walter Lesniak, ribattezzato dalla stampa il “Professor Morte”. Ma dal momento dell’arresto, quello che un tempo era uno stimato docente universitario, sembra paralizzato dallo shock e aver perduto una delle fondamentali capacità dell’uomo: la parola. Più lui tace, più le cose si complicano. C’è solo una persona che non crede alla sua colpevolezza: sua figlia Ann, determinata a provare l’innocenza di quel padre straordinario, affettuoso e protettivo, e a scoprire chi è il vero killer. Un viaggio che la porterà a esplorare i lati più oscuri dell’animo umano.

RECENSIONE

Perfect day è l’ultimo romanzo di Romy Hausmann.

La protagonista è Ann. La vigilia di Natale, suo padre viene arrestato perché considerato il serial killer, che rapiva e uccideva delle bambine e con dei nastri rossi, indicava il luogo dove lasciava il cadavere delle bambine uccise. Ann è decisa a fare luce sul caso, facendosi giustizia da sola e raccogliendo prove che possano scagionare il padre.

La prima caratteristica di questo libro è che non ci sono capitoli numerati, ma all’inizio di ogni paragrafo, possiamo chiamarli così, viene indicato il nome della persona da cui viene narrato il punto di vista. Quindi ci sono paragrafi di Ann, quelli più numerosi, con cui seguiamo l’andare avanti della storia, poi paragrafi NOI, paragrafi difficili da comprendere se non a tre quarti del libro. Questa sicuramente è la parte più interessante e coinvolgente dal punto di vista emotivo; e infine paragrafi REGISTRAZIONI, con il numero progressivo. Anche qui non si capisce bene chi parla, perché non è indicato. Sono dei dialoghi, ma non si danno altre informazioni. Queste ultime parti sono sicuramente quelle più interessanti e criptiche, di cui non abbiamo molte informazioni, e quindi non si possono contestualizzare, ma che vengono comprese solo alla fine del libro.

Fino a metà libro non sono riuscita bene a capire come sono connessi i fatti, è tutto un po’ nebuloso.. e questa secondo me è la caratteristica dei thriller ben fatti, in cui fino alla fine non si sa effettivamente dove l’autrice vuole arrivare, cosa è importante e cosa non lo è. Per cui alcune parti risultano poco interessanti, oppure alcune cose narrate risultano poco attinenti alla storia e poco rilevanti per arrivare alla verità.

Il finale, purtroppo, è facilmente intuibile… anche se non sappiamo le motivazioni alla base di tutto. E le motivazioni alla base di tutto sono davvero shock!!

Nel libro si da molto importanza alle sensazioni, alle emozioni, anche agli errori nel percepire e sentire, e a vivere la vita a pieno, vivere sempre le nostre emozioni, sia esse positive che negative. E questa capacità di vivere la vita secondo le proprie sensazioni è molto importante, perché ci fa vivere le esperienze in maniera molto diversa e personale. Questo il tema principale del libro e credo che ognuno di noi possa essere d’accordo con quest’affermazione.

Concludo con una definizione sull’amore, contenuta nel libro, in un libro che non parla di romanticismo, ma di follia. Una definizione, secondo me, molto bella e completa:

“L’amore non ci lascia scelta. Non siamo noi a deciderlo – è lui a cercarsi e a trovarci. Si annida nel profondo del nostro animo diventando il nucleo del nostro essere. Tutto ciò che proviamo germoglia dall’amore. Speranza e fede, fiducia e determinazione. Ma anche odio e paura e rabbia e tutte le emozioni negative che ci rendono creature viventi. In fondo derivano anch’esse dall’amore deluso e ferito. L’amore è la cosa più fragile ma anche la più forte in noi essere umani. […] E anche quando non rimane più nulla di noi, l’amore è la nostra ultima preghiera. Il nostro ultimo respiro.”

Un libro che conferma la bravura di Romy Hausmann, un thriller che descrive la menzogna, la follia e che mostra che non conosciamo effettivamente mai abbastanza le persone, anche quelle più care.

Voto:

4/5

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