Titolo: La congiura di Babbo Natale

Autore: Paolo Mosca

Casa Editrice: Autopubblicato

Genere: Novella natalizia

Anno di pubblicazione: 2021

Pagine: 91 

TRAMA

Il libro giusto da non regalare ai bambini che credono a Babbo Natale, ma da leggere tra adulti o ai bambini già un po’ grandicelli. Una storia natalizia di amicizia, solidarietà e spirito di iniziativa.

Durante le vacanze natalizie, un gruppo di bambini anomalo (che ama leggere e che odia i videogiochi) decide di mettere in scena uno spettacolo teatrale per prendere in castagna la congiura ordita dai genitori. Un libro sul rapporto tra realtà e finzione e sull’amore tra genitori e figli, un amore sempre assoluto, anche quando veste i panni della bugia.

 

RECENSIONE

La congiura di Babbo Natale è una novella natalizia di Paolo Mosca. Narra la storia di sei bambini che di solito si ritrovano in una sala del loro condominio per stare insieme e leggere libri e confrontarsi. Quindi già dei bambini molto “anomali”, che preferiscono stare insieme e leggere anziché giocare ai videogiochi o vedere video, bambini quindi molto curiosi e interessati a ciò che li circonda. Le cose si complicano quando Giorgio entra nella stanza dicendo: Babbo Natale non esiste! Da lì inizia un dibattito in cui i bambini ragionano sulla possibilità che Babbo Natale non esista e, sentendosi presi in giro dai genitori, escogitano un modo per comunicarglielo.

Lo stile di scrittura utilizzato è quello proprio di un racconto per bambini, ma esso è rivolto agli adulti, è una novella per adulti, in cui viene presentata la distinzione tra ciò che rappresenta il Natale per gli adulti e ciò che rappresenta per i bambini, tra finzione e realtà. Il fatto che i bambini smettano di credere a Babbo Natale è sicuramente un rito di passaggio che devono affrontare. Un passaggio fondamentale, ma che nel libro avviene in maniera traumatica, poiché i bambini si sentono presi in giro dai genitori. Il finale, inoltre, è molto triste, poiché i genitori non affrontano il problema “da adulti”, come ci si potrebbe aspettare, ma riportando il tutto allo status quo e a una negazione della situazione.

Probabilmente, perché i genitori non sono pronti a questo passo? Perché non accettano che i loro figli crescano e lasciarli nelle loro finte credenze può essere la soluzione?

Ecco che qui si riflette molto sul ruolo del genitore: è come se ci sia un disinvestimento nell’educazione. Una incapacità ad affrontare un argomento come quello dell’esistenza di Babbo Natale, naturalmente, mette in allarme, poiché comporta un’incapacità a dedicarsi a questioni molto più importanti da un punto di vista educativo. Oggi la figura dell’adulto è più sfumata, meno autorevole e più instabile, non abituata ad affrontare i conflitti.

Un libro sicuramente che fa nascere in ognuno riflessioni diverse e spunti diversi, che lascia però un po’ di amaro in bocca, ricordandoci che noi adulti, a volte, o la maggior parte delle volte, possiamo essere dei gran bei codardi.

Voto:

4.5/5

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